Cinquecento anni di monete in Monferrato
E’ una dama ad unire la storia del Monferrato e di Mantova, Margherita Paleologo, duchessa delle terre dei Gonzaga e del Monferrato. Durante la sua vita (1510 – 1566), la zecca di Casale Monferrato fu protagonista di una straordinaria produzione numismatica.
Per illustrare l’argomento, il circolo culturale I Marchesi del Monferrato, in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato, l’Associazione Casalese Arte e Storia e il Circolo Filatelico Numismatico Casalese, organizza sabato 5 giugno, con inizio alle ore 10.30, presso la sala delle Lunette, del Museo Civico e Gipsoteca “Bistolfi”, il Convegno “Cinquecento anni di monete in Monferrato. L’attività numismatica dei casalesi Giuseppe Giorcelli e Flavio Valerani”.
L’evento intende approfondire la conoscenza della monetazione prodotta dalla zecca di Casale nel corso del periodo della dominazione gonzaghesca del Monferrato, con particolare attenzione al periodo in cui visse Margherita Paleologo, duchessa delle terre dei Gonzaga e del Monferrato. Attraverso le figure dei collezionisti casalesi Giorcelli e Valerani saranno quindi ripercorsi gli anni di una interessantissima e preziosa, anche dal punto di vista artistico, produzione numismatica del Ducato di Mantova e di Monferrato che produsse la coniazione, fino al 1708, oltre mille esemplari diversi di monete.
Il programma dell’incontro, presieduto da Aldo Settia, prevede la prolusione di Roberto Maestri e gli interventi di Gabriele Angelini, Giuseppe Giorcelli e Flavio Valerani: Storia di due medici o due medici per una storia? e Luca Gianazza, Le ricerche numismatiche di Giorcelli e Valerani ed i cento anni del Corpus Nummorum Italicorum.
Seguirà la presentazione del volume La moneta in Monferrato tra Medioevo ed Età Moderna. Atti del convegno internazionale di studi. Torino, 26 ottobre 2007 a cura di Luca Gianazza edito a cura del Consiglio Regionale del Piemonte.
In occasione dell’incontro sarà esposta una selezione delle raccolte di monete donate da Giorcelli e Valerani e conservate presso il Museo Civico.
