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Primo maggio. Festa dei Lavoratori e…

Charlie Chaplin nel film Tempi Moderni del 1936

Il Primo maggio 2012 si torna a celebrare in quasi tutto il mondo la Festa dei Lavoratori e del Lavoro. Ma il primo giorno del mese di maggio (l’antico calendimaggio) ha anche altri significati, radicati nella storia e nel folclore d’Italia.

Festa del Lavoro, Festa dei Lavoratori

Il 1° maggio è un giorno festivo sul nostro calendario perché questa data coincide con la celebrazione mondiale del lavoro. 

Il significato di questa giornata di festa e di partecipazione è legato all’importanza di focalizzare l’attenzione, almeno una volta l’anno, sui temi del lavoro, la dignità, le condizioni e le tutele per i lavoratori, ma anche alla voglia di festeggiare i traguardi raggiunti, grazie anche all’impegno storico dei movimenti sindacali e di manifestare apertamente la volontà di difenderli da parte dei lavoratori stessi.

 

Origini della Festa dei Lavoratori

L’origine della Festa del Lavoro  risale ai gravi incidenti che accadero nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (Illinois, Stati Uniti) passati alla storia come rivolta di Haymarket.

Il 3 maggio di quell’anno alcuni lavoratori in sciopero a Chicago si ritrovarono all’ingresso di una fabbrica di macchinari agricoli. La polizia sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone altri. Per protesta gli anarchici locali organizzarono una grande manifestazione da tenersi nella piazza di Haymarket e il 4 maggio i poliziotti aprirono di nuovo il fuoco,  provocando altre vittime. Dopo qualche mese dodici persone tra operai, sindacalisti e anarchici furono impiccati.

Dopo quel tragico episodio, ben presto si cominciò a parlare negli ambienti operai di istituire una giornata di lutto e commemorazione a ricordo di quei fatti.

La festa del Primo maggio fu ufficializzata dai delegati della II Internazionale Socialista  riunitasi a Parigi tre anni dopo l’evento, nel 1889, e venne ratificata in Italia nel 1991.

Questo giorno è diventato nella storia italiana un appuntamento con la riflessione sulla dignità del lavoro umano e sul diritto al lavoro, diventando anche un momento di rivendicazione anche per giovani e disoccupati.

Le festa fu praticamente abolita durante il fascismo, ma ripristinata subito dopo la fine della guerra nel 1945. Due anni dopo, a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, si registrò l’edizione forse più tragica di tutti i tempi, quando il bandito Giuliano fece massacrare una folla inerme di lavoratori in festa.

Nel tempo, accanto al significato storico principale di questa festa, legato alle rivendicazioni sindacali e ai diritti dei lavoratori, sì è affiancato anche un significato più universale, legato alla celebrazione dell’operosità umana e della capacità dell’uomo di forgiare il proprio destino attraverso il proprio ingegno e lavoro.

Anche la Chiesa cattolica ha sposato questa festività, seppure con ritardo. Nel 1956 Papa Pio XII istituì per la data del 1° maggio la Festa di San Giuseppe artigiano, anche se con la clausola della “memoria facoltativa”, visto che non tutti i paesi del mondo celebrano la Festa del Lavoro.

 

Concerto del Primo maggio a Roma

Il Concerto del Primo Maggio è un grande rassegna musicale la cui prima edizione risale al 1990. Viene organizzato ogni anno dai tre principali sindacati italiani: CGIL, CISL e UIL per celebrare con la musica la Festa dei Lavoratori.

Il concerto si svolge nella grande piazza di Porta San Giovanni a Roma, a partire dal primo pomeriggio, e vede sfilare sul palco un gran numero di cantanti e gruppi musicali italiani e internazionali. Al mattino, è preceduto da una manifestazione con il corteo dei sindacati.

Il “Concertone”, come viene chiamato spesso per sottolinearne l’entità, viene trasmesso in diretta dalla RAI via tv, radio e anche streaming online.

Calendimaggio

Per una pura coincidenza, la Festa Internazionale dei Lavoratori cade in un giorno che storicamente era ricchissimo di significati e che veniva già celebrato nella tradizione delle feste popolari d’Italia.

Con il nome di Calendimaggio (letteralmente: “primo giorno di maggio”), infatti, ci si riferiva a una antica festa stagionale molto diffusa nel medioevo che celebrava l’arrivo della primavera.

Questa festa ha antiche origini celtiche e consisteva in una serie di riti a scopo magico e propiziatorio, in particolare incentrati sul culto degli alberi (riti arborei), simboli della forza della natura e del suo potere di rigenerazione e rinascita.

 

Canti di maggio

Durante i festeggiamenti del calendimaggio si svolgeva anche una sorta di questua durante la quale i maggerini, giovani adornati con ghirlande di fiori, cantavano brevi strofe benauguranti agli abitanti delle case che erano soliti visitare in occasione del 1° maggio, ricevendone in cambio dei doni.

I Canti del Maggio erano quindi canzoncine popolari, spesso in forma di stornello o sonetto, che venivano cantate dai maggerini accompagnandosi anche con strumenti musicali e piccole percussioni. I temi principali di questi canti erano il risveglio della natura, l’arrivo della primavera, l’amore, la giovinezza, l’allegria.

Quasi sempre le canzoni contenevano auguri di prosperità e ricchezza, con i quali i giovani maggerini si ingraziavano il favore dell’uditorio, sperando di ottenere regalie e omaggi.

Ecco un esempio di anonimo canto popolare di maggio toscano:

Eccolo maggio pian pian pian piano
Con l’acqua in grembo e le mezzine in mano
e ben venga maggio, e maggio l’è venuto.
Eccolo maggio, fa fiori’ l’ortica
se c’è bambini in casa che Iddio li benedica
e ben venga maggio, e maggio l’è venuto.
Eccolo maggio, fa fiori’ le zucche
date marito alla bella, datelo anche alle brutte
e ben venga maggio, e maggio l’è venuto.
Eccolo maggio, fa fiori’ le pere,
a voi Capoccia vi si chiede da bere
e ben venga maggio, maggio l’è venuto.
E piano piano mi voglio avvicinare
quei giovin belli li voglio salutare
e piano e piano avvicinar mi voglio
quei giovin belli salutar li voglio.
Fiore di maggio, fiore di gaggia,
sete i più belli che nella festa sia;
fiore di maggio gli è fiorito i rosi
ungu’anno dami ed un altr’anno sposi;
fiore di maggio gli è fiori’ gli ontani
e prego Iddio che vi tenga tutti sani;
e ben venga maggio, maggio l’è venuto.*

*Pubblicato su: Cattabiani, Alfredo, Calendario, Milano, Mondadori, 2003

 

Feste di maggio

Il calendimaggio è una tradizione che sopravvive ancora oggi in molte regioni del centro nord Italia, in alcuni eventi e festività popolari che nel tempo hanno assunto connotazioni e nomi diversi:

  • “Calendimaggio” ad Assisi (Perugia)
  • “Calendimaggio” a Vernasca (Piacenza), in val d’Arda
  • “Cantar Maggio” nella la Montagna Pistoiese (Festival del Maggio Itinerante)
  • “Carlin di maggio” a Corte Brugnatella in val Trebbia (Piacenza)
  • “Cantamaggio” a Prataccio (Pistoia)
  • “E bene venga maggio” a Monghidoro (Bologna)
  • “Cantamaggio” a Terni
  • “Maggiolata” a Firenze

e altre ancora…

 

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