Felice Carena in mostra a Venezia
Dal 27 marzo al 18 luglio 2010 l’Istituto Veneto di scienze, lettere ad arti a Venezia dedica una grande mostra a Felice Carena: Felice Carena e gli anni veneziani.
Contenuti dell'articolo
L’autore
Nato a Cumiana nei pressi di Pinerolo (Torino) il 13 agosto 1879, entrò all’Accademia Albertina di Torino dove fu allievo di Giacomo Grosso. Frequentò personalità del Simbolismo, come i poeti Arturo Graf e Giovanni Cena, il critico Enrico Thovez e Leonardo Bistolfi.
Nel 1906, si trasferì a Roma inserendosi nella vita artistica e intellettuale della capitale. Nel 1912 espose alla Biennale di Venezia le opere del primo periodo romano che conclusero la fase simbolista.
Tra il 1913 e il 1915 si aprì agli influssi della pittura francese di Cézanne e Matisse che rinnovarono profondamente il suo linguaggio pittorico. Nel periodo della prima guerra mondiale lavorò poco e per meriti sul campo fu nominatro ufficiale di artiglieria. Si trasferì ad Anticoli Corrado, nella provincia romana: in questo luogo, ritornò al “vero” con una ricerca di maggiore solidità costruttiva e di definizione dei volumi.
Durante l’annata 1919 partecipò alla Promotrice di Torino con il quadro Contadini al sole.
Nel 1922 organizzò a Roma una scuola d’arte, frequentata da Pirandello e da Capogrossi. Nello stesso anno presenziò alla Biennale di Venezia. Nel 1924 fu nominato docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze e vi insegnò fino al 1945. Qui strinse amicizia con Ardengo Soffici e di Libero Andreotti.
Nel 1945 si trasferì a Venezia dove lavorò per il resto della sua vita. Fece parte del gruppo di 27 artisti che contribuirono alla decorazione della famosa valigia di cartone che radunò attorno a sé L’Ordine de La Valigia.
Gli anni veneziani sono fertili, anche se tormentati, i temi religiosi prendono sempre più spazio e un’umanità dolente si fa avanti, quasi mistica e sublimata, come le figure di El Greco.
Il segno diventa compendiario, il colore sempre più pastoso e materico. E’ l’espressionismo cui il pittore approda alla fine del suo percorso, quello che ce lo fa sentire più vicino al gusto novecentesco e meno legato ai canoni classici.
Felice Carena morì a Venezia nel 1966.
La mostra
La mostra veneziana è la prima importante occasione per riscoprire e rivalutare il Maestro attraverso una rilettura critica aggiornata, con attenzione gli anni veneziani e ripercorrendo altresì la sua lunga attività pittorica, ricca di richiami e di soluzioni stilistiche in continua evoluzione.
In mostra capolavori esemplari, come I Viandanti (1907, GAM, Udine), Ritratto d’un sacerdote (1913, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro, Venezia), Bambina sulla porta (1919, Fondazione Giorgio Cini, Venezia), La Quiete (1921-1926, Banca d’Italia), Apostoli (1924, GAM Palazzo Pitti, Firenze), La scuola (1927-1928, Monte dei Paschi), Uomo che dorme (1938, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma), Teatro popolare (1933, GAM, Milano); e molte importanti opere inedite o raramente esposte come la bellissima Deposizione (1938-1939), eccezionalmente prestata dai Musei Vaticani, La fuga in Egitto (1940 ca), il Ratto delle Sabine (1942) e il nucleo centrale del discusso dipinto Dogali – 1887 (1936), recentemente ritrovato ed esposto come novità assoluta in questa occasione.
Il percorso della mostra si presenta idealmente come una quadreria, che bene si inserisce nelle scenografiche sale di Palazzo Franchetti. Una scelta di capolavori e di opere esemplari in ordine cronologico illustra i diversi periodi della vicenda artistica di Felice Carena per cogliere infine l’originalità e la singolare qualità della pittura del periodo veneziano.
Il catalogo della mostra:
Informazioni
Quando: dal 27 marzo al 18 luglio 2010 – ore 10.00-18.00 (la biglietteria chiude alle 17.30)
Biglietti: 9,00 euro (intero) – 7,50 euro (ridotto)
Dove: Istituto Veneto di Scienze, Arti e Lettere – Campo Santo Stefano, 2842 – 3012 Venezia – Tel. 041/5334420
Sito web: www.istitutoveneto.it/felicecarena
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